LUGLIO 2010. Dopo il prolungamento dei pennelli del dicembre 2006, la spiaggia sottoflutto, quella tra Via Roma e Via Umberto, come abbiamo visto con le precedenti slide, entra in crisi ed il fronte della spiaggia si assottiglia vistosamente. LUGLIO 2010. Mentre, pur se ridotta rispetto a qualche decennio precedente, si manteneva ancora stabile l'ultimo tratto di spiaggia che si appoggia al promontorio del faro. GENNAIO 2011. Nel gennaio 2011, con ordinanza sindacale, il Comune dispone un intervento che prevede la realizzazione di ulteriori 3 pennelli in massi collocati sulla spiaggia antistante Via Porto Salvo e la Via Duilio ed il versamento di sabbia proveniente dall'area portuale insabbiata. GENNAIO 2011. Le ruspe in azione, un ambiente ed un paesaggio violentato. GENNAIO 2011. Dapprima si realizzano i "pennelli" di massi di cava. GENNAIO 2011. I pennelli vengono "ancorati", appoggiati al muro del marciapiede, in modo tale da chiudere ogni varco, da impedire alla sabbia, durante le mareggiate, di aggirare la barriera e di passare verso levante. Così facendo, però, si è bloccata tutta l'alimentazione alla spiaggia sottoflutto e si è innescata l'erosione. FEBBRAIO 2011. Dopo la realizzazione dei 3 pennelli venne versata della sabbia proveniente dall'accumulo del porto di Capo d'Orlando. FEBBRAIO 2011. I lunghi "pennelli" non consentono alla sabbia, trasportata dall'onda, di superare l'ostacolo. FEBBRAIO 2011. Le onde, che trasportano la sabbia (da ponente verso levante), non riescono a superare il blocco dei "pennelli" di massi. FARO E SPIAGGIA. La spiaggia al termine dei lavori. MARZO 2012. Nel tratto interessato dall'intervento, proprio per il blocco del trasporto di sabbia, la profondità della spiaggia si è mantenuta sufficiente. Conseguentemente, però, la mancata alimentazione ha dissestato, come vedremo, il litorale sottoflutto. MARZO 2012. Ecco come appariva la spiaggia ricostruita con l'intervento del Comune. APRILE 2012. Quello che si era già verificato, negli anni passati, all'indomani di simili interventi, si ripete: la notte dell'8 aprile 2012 una violenta mareggiata provoca il sifonamento di circa 80 metri del marciapiede antistante l'Ufficio informazioni turistiche e piazza Caracciolo. Così anche l'ultimo tratto di spiaggia naturale dell'Auletta entra in crisi a causa del blocco sull trasporto di sabbia con i tre "pennelli" di massi di cava realizzati nel gennaio 2011. Non sono che i primi danni di una lunga serie che si registreranno negli anni avvenire in questo tratto di litorale tra via del Fanciullo e il faro. APRILE 2012. Un tratto del lungomare antistante l'Ufficio Informazioni Turistico interessato dal sifonamento del marciapiede. APRILE 2012. Il tratto di marciapiede chiuso al passaggio dei pedoni. APRILE 2012. L'erosione adesso si è spostata verso levante, ed interessa il tratto antistante l'abitato dell'Auletta. APRILE 2012. La scala di cemento pensile di qualche metro sulla spiaggia erosa. Titolo foto Nel Febbraio 2013 iniziano i lavori di "restyling" della passeggiata a mare. Il progetto prevede l'ampliamento del marciapiede e la realizzazione di una pista ciclabile. Ci avviciniamo ancora di più alla battigia. Marzo 2013 Marzo 2013 Marzo 2013 MARZO 2013. Ancora nuovi crolli sul lungomare. I danni a seguito di una mareggiata nell'articolo della Gazzetta del Sud del 16/03/2013. MARZO 2013. La zona interessata al nuovo crollo è quella antistante Via del Fanciullo, ed in particolare la rotonda si sporge sulla spiaggia. MARZO 2013. Il nuovo crollo è avvenuto sottoflutto all'ultimo "pennello". LUGLIO 2010.Ecco come si presentava il tratto nel luglio 2010, prima dell'intervento... LUGLIO 2013...e nel luglio 2013 dopo l'intervento. La spiaggia si è mantenuta stabile, ma come abbiamo visto a scapito della spiaggia adiacente. LUGLIO 2010. Ecco, com'era la spiaggia nel luglio del 2010, prima dell'intervento con i 3 pennelli e ... LUGLIO 2012 ... dopo il blocco del trasporto di sabbia verso levante Spiaggia antistante l'Ufficio informazioni turistiche. Nel 2004 la profondità della spiaggia era di circa 50 metri. Nel 2014 lo stesso tratto di spiaggia, quasi dimezzato. La scomparsa della spiaggia, espone a rischi tutto il litorale antistante il quartiere Aluetta. Durante le mareggiate le onde non avendo più la possibilità di espandersi colpiscono le opere rigide e, ricandendo, "zappano" la spiaggia trascinando verso il largo i sedimenti.
Foto di Alessandra La Rosa Turrisi
Dopo la mareggiata si vedono le conseguenze dell'effetto "zappatura" con il pericoloso scalzamento delle fondamenta del muro del marciapiede e l'emergere dalla sabbia delle parancole. Aprile 2007. Solo qualche anno fa, la spiaggia ampia e profonda (notare la scaletta completamente insabbiata),  si appoggiava al "pennello" naturale del promontorio. 2017.
Dopo gli interventi del 2011, venendo a mancare l'alimentazione da ponente, la spiaggia è scomparsa.
Fine anni '80. La spiaggia sotto piazza Caracciolo 2017 1995 2017 Gennaio 2019. Il totale blocco di alimentazione e una serie di mareggiate di levante priva di spiaggia il litorale antistante l'Auletta e sotto il faro. Gennaio 2019 Febbraio 2019 Febbraio 2019. Nel febbraio una forte mareggiata di tramontana provoca la lesiona del muro di cinta della strada e il sifonamento del marciapiede. Febbraio 2019. Gravi danni riporta anche la condotta delle acque bianche. Febbraio 2019 Febbraio 2019. Il vuoto sotto il marciapiede Febbraio 2019. Viene inibito il transito ai pedoni ed anche ad una parte della careggiata stradale alle auto. Maggio 2020. Invece di consolidare il muro esistente della strada, si realizza un altro muro occupando per oltre 5 metri l'arenile riducendo ancora di più la profondità della spiaggia. Paradossale è il fatto che a finanziare i lavori per un importo di circa 400mila euro sia stato il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico della Regione Sicilia. Maggio 2020 Agosto 2014  Prima ... Giugno 2020... Dopo
La nuova barriera rigida costituita dal muro in cemento armato che ha invaso per oltre 5 metri il litorale e dalla scogliera radente di massi realizzata a "difesa" del muro, in mancanza di una ripresa del trasporto di sabbia, rischia di provocare danni irreversibili alla formazione della spiaggia sottostante il faro.
Titolo foto

 
 

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