DOSSIER "L'AGGRESSIONE ALLE SPIAGGE SICILIANE"

Il programma di interventi compresi nel cosiddetto "Patto per la Sicilia" e "PO FERS SICILIA 2014-2020" che impattano direttamente sulle aree costiere della provincia di Messina supera i 200 milioni di euro. Nuovi porti turistici in project financing, nuove strade lungomare realizzati a pochi metri dalla battigia e poi tanti, tanti progetti di "difesa" con scogliere frangiflutti, cubi di cemento, "pennelli" di massi di cava per seppellire le ultime spiagge naturali della provincia di Messina, isole Eolie e Riserve naturali comprese. 



Fonte: Elenco opere Patto per la Sicilia 

Fonte: DDG n. 393 Elenco Istanze ammissibili, non ricevibili/inammissibili

 
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FINANZIAMENTI A PIOGGIA: A RISCHIO LE SPIAGGE SICILIANE

 

In ballo ci sono 155 milioni di euro. Sono quelli previsti dal PO FESR SICILIA 2014-2020, Asse 5, Azione 5.1.1A “Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera”. 

Beneficiari sono la Regione Siciliana e gli Enti locali che possono presentare domanda di finanziamento corredata da studi di fattibilità tecnica ed economica.

31milioni sui 155 della dotazione sono specificatamente destinati ad interventi di prevenzione dell’erosione costiera.

Quasi tutti i comuni costieri si sono attivati per ottenere finanziamenti da destinare ad interventi rientranti  nei propri confini amministrativi, dei quali però non tengono conto le dinamiche naturali. 

Disporre di somme utili a prevenire e contrastare l’erosione delle spiagge, che in alcune realtà costituisce una vera emergenza, è senz'altro un’ottima cosa. Ma i dubbi e le perplessità nascono sulla qualità degli interventi: serviranno effettivamente a risolvere il problema, o quanto meno ad attenuare gli effetti del fenomeno? 

C’è chi sostiene, infatti, che esiste il rischio di sprecare un “mare” di risorse senza ottenere risultati apprezzabili, anzi di aggravare la situazione.

Alla base di queste preoccupazioni c’è il fatto che ogni comune ha predisposto un proprio progetto puntuale al di fuori di quadro di riferimento generale che tenga conto delle cause del fenomeno e degli squilibri che caratterizzano il sistema idrogeologico. Squilibri che sono in gran parte dipendenti da interventi antropici pregressi: cementificazione dei torrenti, distruzione degli apparati dunali, irrigidimento della linea di costa, moli portuali ed barriere frangiflutto.

 

Posizione dell’Osservatorio sull’erosione delle spiagge in Provincia di Messina, curato da Legambiente Nebrodi.

 

“Qualsiasi intervento locale deve essere progettato nell'ottica della gestione integrata della fascia costiera secondo programmi sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica, e puntare al riequilibrio dei meccanismi di formazione delle spiagge rimuovendo le cause dell’erosione.

“Invece, in questa corsa al finanziamento lanciata dal bando regionale medi e piccoli comuni hanno avviato iniziative per realizzare pennelli e barriere senza tenere conto dei loro effetti sulle spiagge limitrofe, senza uno studio esteso all'unità fisiografica nella quale si inseriscono.
"Si è innescata dunque una logica perversa che dovrebbe essere contrastata in primo luogo dall’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente con l’assunzione di un ruolo attivo di programmazione su vasta scala”.

 

"Lo stesso Piano stralcio di Assetto Idrogeologico regionale non contiene indicazioni vincolanti per la redazione vari progetti ma si caratterizza, nella migliore delle ipotesi, come una mappa dei luoghi a rischio; nella peggiore come un “certificato” strumentale per accedere ai finanziamenti,  indipendentemente dalla qualità e dalla coerenza dei progetti alla situazione accertata.

 

“Quasi tutti i progetti preliminari dei quali si è avuta notizia attraverso i comunicati stampa dei comuni hanno risvolti preoccupanti: nessuno studio di base all’altezza delle necessità, proposizione di barriere frangiflutti di ogni forma e dimensione rottamando trent’anni di dibattito e di studi su questo tema.  In un caso, il progetto di un comune sembra riprodurre il contenuto di un depliant promozionale di una ditta del nord specializzata sulla costruzione di blocchi in cemento, definiti “permeabili”, messi in opera in una spiaggia dell’alto Adriatico.  

 

"Insomma: la quasi totalità dei progetti ripropone tipologie di interventi che non tengono conto del contesto generale; che - come dimostrano passate esperienze -  spostano l’erosione nelle spiagge contigue; che degradano le spiagge dove sono realizzati anche in termini di valore economico, visto che proprio sulla loro integrità e bellezza si basa gran parte dell’offerta turistica di questi comuni.

"In Sicilia è già accaduto che ingenti risorse finanziarie fossero disperse nei rivoli della spesa pubblica fine a sé stessa senza risolvere alcun problema, anzi creando i presupposti per nuovi e più grandi disastri: In passato con la selvaggia cementificazione dei corsi d'acqua che ha poi innescato l'erosione delle spiagge; più recentemente con l'insensata proliferazione di portualità turistica in contesti inappropriati, esaltando l'erosione costiera.
"Non ce lo possiamo più permettere!
"Non è accettabile che i finanziamenti comunitari servano ad alimentare la filiera delle progettazioni e degli appalti; che l'inadeguatezza degli interventi finisca per sacrificare  'ambiente, il paesaggio e la stessa economia reale.
Il Governo Regionale ha il dovere di intervenire per ricondurre le varie iniziative locali all'obiettivo dichiarato della resilienza delle spiagge e di evitare una nuova stagione di predazione dei fondi pubblici e dei beni comuni."

 

https://www.euroinfosicilia.it/po-fesr-20142020-asse-5-azione-5-1-1-interventi-di-messa-sicurezza-e-per-laumento-della-resilienza-dei-territori-piu-esposti-rischio-idrogeologico-e-di-er/

 


Piccola rassegna stampa di casi esemplari

Salina, spiaggia di Pollara (Me)




Questo è uno dei casi più eclatanti.
Anche il sito di grande valenza geologica e culturale, reso famoso dal film "Il Postino", nelle intenzioni del Comune di Malfa dovrebbe essere interessato da un intervento di ricostruzione e difesa della spiaggia. 
E' certamente il caso di precisare che quel tratto di costa è caratterizzato da imponenti falesie e da una serie di grotte ricavate nella roccia con funzione di rifugio barche: un geosito dalle importanti valenze ambientali ma anche culturali e antropologiche.
La sottile striscia di sabbia che talvolta orla la base della scogliera ha carattere effimero per via delle particolari condizioni meteo marine e dei fondali.
Intervenire in quel luogo, dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, sarebbe un vero e proprio attentato alla sua selvaggia bellezza ed alla storia naturale delle Eolie.
Lo sarebbe ancora di più se, come già avvenuto in passato, fosse la stessa Regione Sicilia a finanziare l'alterazione di un luogo nel quale natura e cultura materiale si sono intrecciate nel tempo determinando un paesaggio unico.

http://www.gazzettadelsud.it/news/messina/264825/a-salina-progetto-recupero-spiaggia-de-il-postino.html#.WfX5TWor3_I.facebook 
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Taormina. Isola Bella



No, non è una fake news

Taormina - Il piano antidissesto idrogeologico della Regione invia fondi anche per la progettazione del ripascimento della baia di Isolabella. Maurizio Croce, soggetto attuatole del commissario, Nello Musumesi, il presidente della Regione siciliana, ha comunicato al sindaco, Eligio Giardina, che è stato messo a disposizione un fondo di 161mila euro per realizzare al più presto il piano esecutivo. Si va, dunque, avanti, per evitare che l'erosione faccia scomparire, del tutto, uno degli arenili più famosi di tutto il Mediterraneo. Si parla di un piano di intervento di 2milioni e 900mila euro per restituire alle anse della baia metri e metri di arenile. Il piano è ambizioso e non esclude perplessità da parte degli ambientalisti su un momento che potrebbe essere e epocale. "Stiamo andando avanti - ha commentato l'assessore ai lavori pubblici Tanino Carella - su un piano che a mio parere appare importante per la salvaguardia della baia". di Maurizio Romano Aiacepress.it 9 marzo 2018


https://aiacepress.it/4081-2/
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La grande muraglia di Giampilieri

Per fronteggiare l'erosione che interessava la spiaggia di Giampilieri, nel comune di Messina, si è pensato bene di risolvere la questione separando la spiaggia dal mare.
Una cortina di blocchi in cemento è stata posizionata proprio sulla battigia, in modo tale da impedire qualsiasi relazione mare - spiaggia.



La conseguenza di questa scelta è che nessuno potrà toccare l'acqua del mare e che molti vedranno cemento anziché le acque dello Stretto.



 L'enormità della situazione è stata denunciata dalla stampa provinciale, in particolare dalla giornalista Claudia Benassai della Gazzetta del Sud, grazie alla quale l'opera è stata messa in discussione.



 Lo stesso assessore regionale al territorio ed all'ambiente l'ha definita inguardabile e da dilettanti allo sbaraglio.
Giudizio pesante e largamente condiviso.  Solo che nel frattempo il nuovo bando regionale ha lanciato la corsa ai finanziamenti e non è difficile prevedere che tanti comuni costieri, con limitate competenze tecniche interne ma con la disponibilità del finanziamento regionale, potrebbero emulare i "dilettanti allo sbaraglio" evocati dall'assessore regionale  

 


http://www.gazzettadelsud.it/news/messina/252883/muraglia-giampilieri-la-regione-sanziona-il-comune.html
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S. Agata di Militello (Me)


1988 - 2016

Sant'Agata di Militello
. L'immagine suggerisce chiaramente come l'evoluzione della morfologia costiera sia determinata dal blocco esercitato dal molo di sopraflutto del Porto: forte accumulo ad ovest, erosione ad est.
Invece di intervenire sulle cause consentendo alla sabbia di superare l'ostacolo con appositi by pass, oppure trasportandola per meno di 100 metri oltre il molo, il Comune di Sant'Agata ha richiesto il finanziamento di un progetto contenente la previsione di una serie di barriere parallele.


La descrizione dell'intervento contenuta nello studio di fattibilità assomiglia in modo impressionante al testo del depliant pubblicitario della società che fabbrica le barriere, scaricabile dal suo sito internet

http://www.wmesh.it/download/WMesh_Barriere_Antierosione.pdf
  
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Capo d’Orlando (Me)



Il Comune di 
Capo d'Orlando ha approvato uno studio di fattibilità e richiesto il relativo finanziamento per opere di difesa rigida della spiaggia.
Le cause dell'erosione sono state studiate da tempo e le conclusioni sono condivise; negli anni sono stati eseguiti interventi di ripascimento artificiale ma anche di posa di barriere frangiflutti.
La soluzione emersa dopo anni di approfondimenti e dibattiti consiste nel favorire la ripresa del trasporto solido impedito dalle briglie realizzate nel torrente Zappulla, il principale alimentatore dell'arenile, e nella graduale riduzione delle opere rigide che alterano il flusso litoraneo dei sedimenti.
Invece, la Giunta Municipale ha partecipato al bando regionale proponendo uno studio di fattibilità che prevede nuove barriere rigide, peraltro in zone molto sensibili: sottoflutto alla foce dello Zappulla e perfino sulla riviera di levante, caratterizzata da coste alte e scogliere.



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Patti (ME)



All'inizio del 2017 il sindaco di Patti (Me) ha annunciato finanziamenti in arrivo per ben 21 milioni di euro, provenienti dai fonti del "Patto per la Sicilia". La fetta più consistente - riportava la Gazzetta del Sud - era destinata "per opere a salvaguardia di costa e centro abitato. Il (progetto) più ambizioso prevede lo stanziamento di 18,5 milioni di euro e riguarda tutta la fascia litoranea compresa tra le contrade Galice e Plaja. Se gli interventi di salvaguardia costiera dovessero davvero andare in porto, rispunterebbe all'orizzonte anche l'ipotesi di realizzare un grande lungomare che rompa l'isolamento delle stazioni balneari di Mongiove e Patti Marina."

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Piraino (Me)



L'Amministrazione comunale di Piraino (Me) ha approvato, tra gli altri, due progetti di ripascimento e di collacazione di pennelli per la "difesa" del litorale di Gliaca, compreso tra Vico Pescatori fino ad est di Torre Ciavole (importo di € 2.250.000) e di Zappardino, compreso tra la foce del Torrente omonimo el il Torrente Malarmo (importo di € 1.490.600)."

"L’obiettivo degli interventi in progetto è quello di ottenere - si legge sulla pagina fb del Comune di Piraino - la difesa generale della costa, ricreando la spiaggia oggi assente, in modo da ottenere una migliore fruizione dell’intero arenile ai fini balneari e salvaguardare meglio la “Torre delle Ciavole” anche attraverso la collocazione di una scogliera emersa che protegga il bene monumentale dai pericoli delle forti mareggiate."

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La Regione Siciliana novella Penelope che intesse e (soprattutto) disfa

Intanto che i comuni aderiscono, con soluzioni più o meno serie, al bando della Regione per mitigare gli effetti dell'erosione costiera, la stessa finanzia opere che contribuiscono a riprodurla.

Porto di Santo Stefano di Camastra (Me)



A Santo Stefano di Camastra è stato appena assegnato l'appalto per un nuovo porto marina da 700 posti barca con un molo di soprattutto aggettante 480 metri dalla spiaggia"

- Vai agli approfondimenti sull'argomento nel nostro sito
- Link con sito Ministro dell'Ambiente

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Lungomare Torrenova (Me)



Nell'ultimo tratto di costa tirrenica non ancora urbanizzato, la Regione ha autorizzato, in deroga alla legge regionale 78/76 che impedisce costruzioni entro i 150 metri dalla battigia, una nuova strada lungomare già finanziata nel quadro del "Patto per il Sud".

- Vai agli approfondimenti sull'argomento del nostro sito

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Eco della stampa

La Nuova Ecologia 17 luglio 2018 

- La Sicilia.it 14 luglio 2018 - di Daniele Ditta
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Novembre 2017 (aggiornato Luglio 2018)

 



 

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