LE CAUSE

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L'URBANIZZAZIONE DELLA FASCIA COSTIERA

Spesso si è costruito a ridosso delle dune di sabbia, vicino al mare con conseguenze disastrose.

Una delle cause del fenomeno erosivo è l'urbanizzazione della fascia costiera che, tramite la costruzione spinta fin sulla battigia del mare di strade litoranee, seconde case, villaggi turistici, ha prodotto l’irrigidimento della linea costa, recidendo i rapporti fra il mare e le dune costiere.inea costa, recidendo i rapporti fra il mare e le dune costiere.

 

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SISTEMAZIONE IDRAULICA DEI CORSI D'ACQUA

Le opere idrauliche nei corsi d'acqua sono stati devastanti per le spiagge e sono risultate inutili a frenare il dissesto dei versanti collinari.

 

A sconvolgere il delicato equlibrio delle spiagge della nostra provincia ha influito la diminuzione dell’apporto detritico, causata dal capillare imbrigliamento dei corsi d’acqua grandi e piccoli e dalla escavazione di inerti dagli alvei fluviali e torrentizi.

 

 

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LA PROLIFERAZIONE DEI PORTI TURISTICI


Assistiamo ad una proliferazione immotivata dei progetti di porti turistici, quasi sempre per iniziativa di investitori privati che propongono la realizzazione di infrastrutture a terra. I rischi che queste iniziative comportano per la stabilità e per la qualità delle spiagge sono molteplici:

- in primo luogo,  la creazione di nuovi ostacoli al flusso di sabbia sottocosta determinando accumuli sopraflutto ed erosione sottoflutto ai moli portuali;

- l'ulteriore l'occupazione ed urbanizzazione della fascia costiera (che costituisce una delle cause principali dell'erosione) e perciò la colonizzazione forzata dei luoghi più pregiati del litorale siciliano;

- la dispersione dei fondi comunitari in speculazioni immobiliari.

I Porti rischiano di costituire il grimaldello per scardinare i vincoli a protezione della fascia costiera e favorire processi speculativi.  Infatti, si è avviato un processo di privatizzazione della costa finalizzata alla realizzazione ed alla gestione di Marine ed alla costruzione di strutture commerciali e turistiche eludendo il vincolo di inedificabilità imposto dalla legge regionale n.78/76 nei primi 150 metri dalla battigia.  

Questo processo è favorito, se non determinato, dalle norme sul Demanio e dal dilagare dei Project Financing. L'ultima legge regionale su Demanio (2005) ha infatti introdotto una deroga al vincolo di inedificabiltà assoluta a favore delle strutture realizzate all'interno delle aree portuali, mentre il sempre più frequente ricorso al Project Financing consegna ai privati l'iniziativa sulla realizzazione dei porti turistici.

Ormai è raro trovare un comune costiero che non abbia previsto la costruzione di un porto turistico da affidare in gestione ai privati: nel solo tratto di costa tra Tusa e Tindari (circa 50 Km), nella costa settentrionale del messinese, sono previsti da piani regolatori e vari altri strumenti urbanistici atipici almeno otto porti, quasi uno per comune.  

La previsione di migliaia di nuovi posti barca appare peraltro immotivata se riferita all'effettiva domanda di mercato: non è un mistero che il settore diportistico è uno dei comparti che più di altri risente della crisi finanziaria. La stessa Assomarine, l'associazione dei gestori di porti turistici, ha invitato il governo centrale e le regioni a non consentire l'ulteriore realizzazione di posti barca per non distruggere il settore.

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